Io sono italiano.
La Russia non è il mio nemico.
Il mio nemico è chi tradisce il popolo italiano.
Chi tradisce gli interessi del popolo italiano.
Chi tradisce la sua storia, il suo onore, il suo futuro.
Dovrebbe essere ovvio.
Non dovrebbe essere necessario scriverlo.
Ma in questo assordante vergognoso silenzio sento il dovere di urlarlo.
E sottolineo la differenza tra “tradire” ed “essere contro”.
Il tradimento è possibile solo dove esiste un vincolo di fedeltà, un patto con la propria gente. Quindi solo un italiano può tradire gli interessi del popolo italiano, perché tradire significa rompere un legame sacro con la propria comunità. Gli stranieri possono essere contro di noi: possono opporsi ai nostri interessi, ostacolarci, persino diventare nemici e combatterci. Ma non possono tradirci, perché non hanno mai giurato fedeltà al nostro popolo.
Il traditore è peggiore del nemico: il nemico combatte apertamente, il traditore distrugge dall’interno. Il traditore spezza il legame di fiducia che lo unisce ai suoi fratelli, violando non solo gli interessi, ma l’anima stessa della comunità. Il traditore è un vile.
Non è un caso che Dante, nel più grande poema della nostra letteratura, collochi i traditori nel punto più profondo dell’Inferno. Nel nono cerchio, conficcati nel ghiaccio eterno, soffrono le anime di coloro che hanno tradito i propri benefattori. E nel punto più basso di tutti, nelle tre bocche di Lucifero vengono eternamente maciullati i tre traditori peggiori della storia: Giuda, che tradì Cristo, e Bruto e Cassio, che tradirono Cesare. Perché il tradimento della propria fede, della propria comunità, dei propri fratelli, è il più grave dei peccati.
Il tradimento non è solo un peccato contro gli uomini: è un peccato contro l’anima stessa di una comunità. È per questo che la storia non perdona i traditori: perché hanno spezzato il legame più sacro, quello con i propri fratelli.
Quindi oggi la Russia non è il mio nemico.
Il mio nemico è chi sta portando l’Italia allo sfacelo.
Il mio nemico è chi ha diviso noi italiani mettendoci gli uni contro gli altri.
Il mio nemico è chi ha rovinato il presente e il futuro della Nazione.
La Russia non è il mio nemico.
Il mio nemico è chi calpesta la costituzione fingendo di difenderla.
Il mio nemico è chi declama valori democratici instaurando odiose dittature.
Il mio nemico è chi alimenta la malagiustizia che erode la società.
Tu che leggi non smettere mai di pretendere un sistema giusto: la vera giustizia che porta ad una società migliore inizia lì dove finisce la connivenza. Anche solo il coraggio di pochi può riuscire a spezzare l’omertà di molti.
La Russia non è il mio nemico.
Il mio nemico è chi rischia di portare inutilmente l’Italia in guerra.
Il mio nemico è chi rischia di portare inutilmente il mondo in guerra.
Il mio nemico è chi dalla guerra ci guadagna, mandando a morire gli altri.
La Russia non è il mio nemico.
Il mio nemico è chi non condanna il genocidio di bambini e civili innocenti.
Il mio nemico è chi potendo opporsi alle violenza non fa nulla.
Come possiamo permettere il massacro degli innocenti? Che vili bestie siamo diventate?! Il coraggio e l’onore dei nostri antenati migliori è forse perso per sempre?!
La Russia non è il mio nemico.
Così come la Cina non è il mio nemico.
Così come l’Iran non è il mio nemico.
Così come nessun popolo straniero è il mio nemico.
Alcuni governi potranno essere ostili, ma perché condannare interi popoli? Perché arrivare a demonizzare e cancellare intere culture solo perché i nostri governanti le hanno dichiarate nemiche? È questo il segno più evidente della nostra debolezza: un popolo forte e sicuro di sé non ha bisogno di cancellare gli altri per esistere. Diversi popoli forti e saggi possono trovare la via al bene comune rispettandosi a vicenda.
La Russia di oggi non è la Russia di Stalin. Conosco bene gli orrori del passato, che Solženicyn e altri grandi hanno descritto meglio di come possa fare io, ma non dobbiamo condannare i russi di oggi per i crimini dei loro nonni. In questi ultimi decenni altre bandiere hanno portato guerre nel mondo, ma anche in questo caso: dobbiamo davvero considerare nemici tutti i popoli sotto quelle bandiere?
Io dico che dobbiamo perseguire la pace e la cooperazione tra i popoli.
Pace, prosperità, felicità e stabilità dei popoli nascono dal progresso comune.
I veri nemici sono coloro che per vili interessi personali ostacolano questo cammino.
E per come vanno le cose oggi dobbiamo preoccuparci anche dei nostri amici: la pace si ottiene solo con pragmatico realismo e con la diplomazia, non facendo gli smargiassi aggressivi. Gli Stati veramente forti devono basare le loro relazioni sul rispetto reciproco, puntando ad una pace globale che sia vera e soprattutto duratura, una pace che tenga conto degli interessi legittimi di tutte le popolazioni coinvolte.
Se davvero vogliamo pace e prosperità per l’Europa e per il mondo, occorre un dialogo fondato sul rispetto degli interessi di tutte le parti, che ci porti a considerare la Russia non come un nemico, ma come un serio interlocutore con cui dialogare costruttivamente.
Chi dipinge Putin come l’unico mostro che minaccia il pacifico mondo delle democrazie occidentali riderà di queste mie parole, diranno: “troppo lunga è la lista dei tuoi nemici, e tu sei da solo, e soprattutto tu sei nessuno”.
Sì, è vero.
Io sono nessuno.
Ma questo non significa che i miei pensieri e le mie azioni non abbiano valore.
Io sono nessuno.
Ma posso comunque fare molto.
È così che iniziava il mio Io credo nell’Italia.
E per quanto riguarda i miei numerosi nemici: io non sono da solo.
Siamo in molti a volere un’Italia migliore.
Siamo in molti a volere governanti capaci e onesti.
Siamo in molti a volere una giustizia giusta e un futuro migliore per i nostri figli.
Siamo molti. Siamo moltissimi.
E saremo sempre di più.
Siete voi nemici del bene comune che siete pochi, troppo pochi. E lo sapete bene: è la vostra paura che vi spinge ad azioni sempre più sconsiderate.
La Russia non è il mio nemico.
Il mio nemico è chi tradisce il popolo italiano.
Perché io credo nell’Italia.
E non mi arrenderò mai.
La foto di copertina l’ho dovuta creare con l’Intelligenza Artificiale Ideogram: pare che non ne esista una reale. Perfetto esempio del modo di dire “fotografia della situazione reale”, nel senso che la mancanza della fotografia rispecchia la mancanza nella realtà.
Sono un ingegnere umanista che vuole costruire un futuro a misura d’uomo, degno del nostro glorioso passato. Pubblico online siti internet su diversi argomenti: pericoli dell’Intelligenza Artificiale, riflessioni sul futuro della società umana, religione, viaggi, consigli per acquisti consapevoli.